Caro diario,Finalmente siamo arrivati!
Tra pochi minuti lascerò la mia cabina e scenderò a terra insieme agli altri. Non vedo l’ora di sbarcare…
Qui fa molto caldo e da quando la nave è ferma non c’è nemmeno un alito di vento. Se penso che…
Uh, credo mi stiano chiamando..
Vado!—-
Eccomi di nuovo.
Scrivo queste righe da una stanza dell’ambasciata. Siamo arrivati in serata al Cairo e adesso siamo ospiti del nostro ambasciatore. Qui è tutto molto occidentale, se non fosse per il caldo e per l’odore potrei pensare di non aver mai lasciato Londra.Da quando siamo sbarcati ho la continua sensazione che il terreno ondeggi sotto di me. Immagino sia normale dopo tanti giorni di navigazione.
Quanti ne sono passati esattamente? Dodici? Sto iniziando a perdere la nozione del tempo.
Meno male che ho con me il mio orologino!Al nostro arrivo a Port Said abbiamo trovato ad attenderci il governatore ed alcuni finanziatori. Il professore si è intrattenuto a lungo con loro, mentre gli altri caricavano i nostri bagagli sui furgoni. Il mio baule è davvero pesante, e se non fosse stato per l’intervento del signor McManus (il geologo del gruppo), avrei certamente fatto una figuraccia.
Miss Kellermann viaggia con un’unica valigia. Vorrei chiederle come fa a farci stare tutto il necessario, ma credo di non esserle molto simpatica.
Immagino che avremo modo di conoscerci meglio durante le prossime settimane.Tra qualche ora ci raduneremo davanti all’ambasciata per dare ufficialmente inizio alla spedizione. Il nostro obiettivo è diverse miglia ad ovest, e partiremo prima dell’alba.
Peccato perché della città non ho visto quasi nulla e mi sarebbe piaciuto visitare le piramidi e la sfinge.
Spero di averne l’occasione al nostro ritorno…‘notte
P.
My dear diary,
Finally we arrived!
Shortly I’ll be leaving my cabin to land with the others, and I’m burning to get off…
It’s very hot here, and since the ship has stopped there’s not even a breathe of air. And to think that…
Uh, somebody’s calling my name…
I have to go!—-
Here I am again.
I’m writing from a spare room in the embassy. We arrived tonight at Cairo and now we are ambassador’s guests. All is so european here, I could think that I never leaved London but for the heat and smell.
Since we landed I feel the ground like rolling down my feet. I presume it’s normal after such a long cruise.
How many days passed, exactly? Twelve? I’m starting to lose all sense of time.
Thank goodness I have my new watch!At our arrival at Port Said we’ve been received by the governor and some of our sponsors. The professor joined them in a long conversation, while others put our luggage into the vans.
My trunk is really heavy, had it not been for the presence of mr.McManus (the geologist), I would certainly made a spectacle of myself.
Miss Kellermann travels with a single suitcase. I’d like to ask her how she can do it, but I think I’m not so nice to her.
I guess we will know better in the coming weeks.In a few hours we’ll meet outside the embassy to officially start the expedition. Our destination is many miles off to the west and we’ll leave before the break of the day.
It’s a pity, because I’ve seen so few of the old town and I’d like to visit the pyramids and the sphinx.
I hope to get a second chance on our way back…‘night
P.
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