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Jun 18, 2013 | Where it all has begun |
Sketchbook – The camp
by Werner on 2012/11/14 at 09:00Questo l’ho fatto io con matita e carboncino! Rappresenta una vista immaginaria del nostro accampamento. Per ulteriori dettagli vi rimando a questa pagina del mio diario.
Penny
I made this on my own with pencil and charcoal! It represents an imaginary view of our camp. For more details read this page on my diary.
Penny
¡Ésto lo he hecho yo a lápiz y carboncillo! Representa una vista imaginaria de nuestro campamento. Para más detalles os aconsejo esta página de mi diario.
Penny
Come già fatto per una delle illustrazioni del prologo, metto in sequenza i vari passaggi che hanno portato alla prima pagina di Penny.
Si parte dalla prima versione a matita, risalente al 2005, per arrivare all’ultima (appena pubblicata dopo soli 7 anni di attesa).
Le vignette, originariamente pubblicate sulla rivista italiana X-Comics all’interno di una storia breve, sono state poi riadattate al nuovo formato e costituiscono l’incipit di questa nuova avventura che riprenderà quel primo episodio sviluppandone la trama in modo… imprevedibile!
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Jun 18, 2013 | Where it all has begun |
Questo è l’orologio da taschino che mi ha regalato il mio amico Freddie prima dello sbarco a Port Said.
La cassa è in argento e all’interno è inserito un suo ritratto con dedica.
Non è delizioso?
—
This is the pocket watch my friend Freddie gave me before the landing at Port Said.
It’s silver cased and it keeps a portrait with a dedication inside the cover.
Isn’t it lovely?
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Apr 13, 2012 | My diary |
A kindly wish from Egypt
by Werner on 2012/06/26 at 14:25“ECCO QUA UN SALUTINO CHE HO SPEDITO
PER AUGURARVI BUONA GIORNATA,
E FARVI SAPERE CHE NON HO SCORDATO
LA MADRE PATRIA DOVE SON NATA.“Penny
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Dec 31, 2014 | Happy New Year! |
Jul 17, 2012 | Into the desert (video) |
Durante la lavorazione della seconda tavola di Penny, si sono accumulati diversi file e scansioni scartati.
Mi sono reso conto che questi disegni ben illustrano le varie fasi che mi hanno portato all’illustrazione definitiva. Quindi, piuttosto che cestinarli, ve li ripropongo qui come “dietro le quinte”.
Si parte dal primo schizzo, uno scarabocchio a matita attraverso il quale ho visualizzato l’idea di base: Penny sul ponte della nave che la porta in Egitto. E’ appoggiata alla ringhiera e osserva il paesaggio. Sullo sfondo un minareto e i tetti della città.
La seconda bozza, anche questa a matita con alcuni ritocchi in digitale, mostra la stessa scena ma dal punto di vista opposto. Due bambini giocano a biglie sul pavimento, mentre un paio di signori osservano compiaciuti la gonna di Penny mossa dal vento.
Il terzo disegno è realizzato interamente in digitale, e qui ruota il punto di vista.
L’idea era quella di fare in modo che a Penny si alzasse competamente la gonna, senza però mostrare ancora nulla al lettore. I passeggeri invece accorrono numerosi per osservare lo spettacolo. Un mozzo ha preso il posto dei bambini, e sulla sinistra domina il paesaggio con il porto, le barche e il faro.
La composizione però è un po’ sbilanciata e la posa del mozzo non mi convince, così provo ad invertire nuovamente il punto di vista.
Ora in primo piano ci sono gli uomini e il marinaio è visto di fronte. Il paesaggio però, sparisce quasi del tutto e l’immagine risulta un po’ troppo carica.
Nuovo tentativo. Riprendo l’inquadratura della prima bozza e la rielaboro con i nuovi elementi (mozzo – uomini), avvicinando il campo.
Questo disegno mi lascia piuttosto soddisfatto, ma manca ancora il paesaggio e mi ero affezionato all’idea di disegnare il porto…
Ultimo passaggio e nuovo cambio d’inquadratura, che torna ad essere da dietro e permette anche al lettore di vedere ciò che stanno ammirando i ragazzi in primo piano. L’orizzonte si allontana e diventa visibile una buona porzione di porto, oltre al faro e ad alcuni edifici. Compare l’ombrellino parasole.
Quest’ultima matita, presenta alcune differenze rispetto alla versione definitiva … vediamo chi le trova!
E in chiusura di questo lungo post, ecco uno dei riferimenti usati (tra gli altri) per la realizzazione della tavola. Il titolo del quadro è “Gibraltar“, del pittore inglese Charles Pears (1873-1958).
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Jan 13, 2013 | Slow as a snail… |
Come potete vedere, anche lo scarabeo sacro Kheper approva Penny e ci ha onorato con la sua inaspettata visita…
As you can see, even the sacred scarab Kheper approves Penny and honored us with an unexpected drop in…
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